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Dimensioni
45 x 30 cm - 17.7" x 11.8"
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Mediums
Acrilici, pastelli a olio, pigmenti e carboncino su carta da spolvero.
Lavoro su carta eseguito con pastelli a olio, carboncino e acrilici con un approccio gestuale e non controllato su carta da spolvero.
Quest'opera è ispirata ad uno dei primi cicli di miti egiziani.
Shu (anche Chu, Sciu o Schu) era una divinità primordiale, personificazione dell'aria, dell'atmosfera e del vento, e membro della grande Enneade di Eliopoli.
Il suo nome può essere tradotto in "Lui, che innalza" e deriva dalla sua principale funzione mitologica: la divisione del figlio Geb, la Terra, dalla figlia Nut, il Cielo – momento fondamentale della creazione del mondo; sulla base di diverse interpretazioni e traduzioni di iscrizioni, il suo nome significa asciutto (riferimento al vento che asciuga) oppure Vuoto..
Shu simboleggiava l'aria, intesa anche come soffio vitale e brezza rinfrescante; era quindi associato ad un'influenza pacificatrice.
In virtù di ciò, e del suo legame con Maat (incarnazione della verità, della giustizia, dell'ordine), Shu veniva comunemente raffigurato con una piuma di struzzo sulla testa, che era anche il geroglifico del suo nome, o con un copricapo di quattro piume, a simboleggiare le quattro colonne che aveva posto a sostegno del cielo.
La piuma di struzzo era simbolo di leggerezza e purezza.
Anche la nebbia e le nuvole erano elementi di Shu: come si può vedere dalle menzioni di Shu nei "Testi delle Piramidi", gli egiziani credevano che le nuvole fossero le sue ossa.
Per la sua posizione tra terra e cielo veniva identificato anche con l'atmosfera e il vento.